La proposta di legge è stata presentata pochi giorni fa da Phil Ting, parlamentare democratico dell’Assemblea californiana. Se la misura diventerà legge, dal 1° gennaio 2040 tutti i veicoli venduti in California dovranno essere ad emissioni zero, quindi elettrici o con celle combustibili a idrogeno.
Questa legge, in uno Stato che registra il maggior numero di auto vendute annualmente negli Usa e che è tra i più importanti mercati mondiali, dovrebbe contribuire in modo decisivo al percorso di riduzione delle emissioni che la California ha come obiettivo: -80% al 2050 rispetto ai livelli del 1990.
Il promotore della misura ha chiarito che andava posta una scadenza precisa per renderla effettivamente operativa e dare indicazioni ai costruttori di veicoli: l’anticipazione di 23 anni era il tempo giusto per farlo.
L’argomento era stato affrontato di recente anche nell’ambito del California Air Resources Board, il regolatore statale sulla qualità dell’aria e lo stesso governatore Jerry Brown aveva mostrato interesse sulla questione, segnalando come altri paesi, ad esempio la Cina, avessero a livello istituzionale indicato che questa è la strada da percorrere. Il colosso asiatico sta pensando ad esempio anche di mettere al bando quanto prima le vetture a gasolio.
Ricordiamo che il programma di Pechino prevede che entro il 2018 i mezzi a emissioni zero costituiscano almeno l’8% delle vendite, una quota considerevole visto il gigantesco mercato cinese e che dovrebbe aumentare negli anni successivi. Un obiettivo così ambizioso che non è piaciuto alle maggiori associazioni mondiali dei produttori di auto che a luglio hanno scritto al governo cinese chiedendo di rivederlo al ribasso.
I primi annunci che chiedono di vietare le vendite di auto a benzine sono stati fatti da Norvegia e Olanda che hanno posto una deadline al 2025; si tratta in effetti di mercati dove l’elettrico è già in fase avanzata. India e Germania propongono il 2030, mentre la Francia, come la California, ha posto la scadenza al 2040. In questo consesso manca il nostro paese, che peraltro combatte da anni con l’inquinaamento legato al trasporto su strada.
Nonostante le vendite annuali di auto elettriche su scala mondiale (vedi grafico soto) siano in aumento di circa il 63%, tanto che circa 2 milioni di vetture full electric hanno circolato nel 2016 e probabilmente ben oltre i 3 milioni lo hanno fatto nel 2017, va detto però che nel 2016 risultano vendute nel mondo ancora più di 92 milioni di nuove autovetture alimentate a carburanti fossili.
Mentre in Cina le auto elettriche vendute nel 2017 potrebbero essere ammontare almeno a 700.000, secondo le proiezioni della China Association of Automobile Manufacturers (CAAM), negli Usa, così come in California, la loro diffusione stenta a decollare.
Oltre a causa dei risaputi problemi legati al costo delle batterie, alla loro autonomia e ai tempi di ricarica, il motivo va trovato soprattutto nel basso prezzo della benzina, da circa due anni intorno ai 2,5 $ per gallone, cioè pari a circa 0,7-0,8 € al litro, un costo che non spinge i cittadini a cambiare modello di trazione.
Sebbene la deadline del 2040 sembreri parecchio lontana, va detto che sarà opportuno per il settore possa assistere innanzitutto ad una discesa del costo delle batterie al litio dagli attuali 270 $/kWh ai 70 dollari entro il 2030, così come prevedono diversi analisti, in concomitanza anche con un loro maggiore capacità.
Secondo un report di Bloomberg New Energy Finance, aggiornato al 2017, la percentuale delle vendite di veicoli elettrici al 2040 sul mercato mondiale viene stimata intorno al 54% del totale.
Non sarà un passaggio facile quello verso l’auto a zero emissioni e, nonostante quello che si dice dai suoi fautori, neanche privo di impatti ambientali, che dovranno essere ben gestiti.