Copenaghen potrebbe essere alimentata da fonti rinnovabili grazie al progetto Dome
Sole, acqua, vento e biomasse potrebbero soddisfare i bisogni energetici della capitale danese.
Questa l’idea del progetto Dome, presentato a Copenaghen in occasione del concorso Land Art Generator Initiative 2014, una competizione biennale che invita studenti e professionisti a presentare progetti che uniscano arte e tecnologie all’utilizzo di fonti rinnovabili.
A legare questi tre elementi in un unico progetto presentato con il nome di “Dome” sono stati Tony Thomas del Rayworks Design Studio, M. Thomas Efraim e Saleena Thomas.
Dome, che dovrebbe essere costruito sull’isola di Refshaleøen a Copenaghen, sarà in grado di produrre energia pulita sfruttando sole, vento, acqua e biomasse, inoltre l’edificio di quattro piani ospiterà al suo interno anche un museo, uno spazio adibito ad area espositiva, una galleria e una biblioteca.
Sulla sommità della costruzione, rivestita di pannelli fotovoltaici semi trasparenti, sarà posizionata una piattaforma di osservazione da cui si godrà di una vista molto suggestiva sul porto.
La produzione di energia eolica, sarà assicurata da una grande turbina centrale da 5MW posta sulla sommità dell’edificio, le cui pale saranno realizzate in fibra di carbonio composito, in grado di generare ogni anno 2500 MWh.
Per ottimizzare gli spazi e potenziare l’utilizzo delle rinnovabili, i tre progettisti hanno aggiunto tra la sommità della cupola e la base della turbina una struttura conica ricoperta di pannelli solari colorati, funzionanti con una tecnologia simile a quella dei finestrini dei Boeing 787 Dreamliner. Ogni volta che il sole batterà sui pannelli questi cambieranno colore creando una spettacolari giochi di luci anche grazie all’aiuto di striscioline LED.
L’impianto per la produzione di biogas invece, è stato posizionato nella parte posteriore della struttura, per semplificare le operazioni di scarico delle materie prime necessarie al processo di gassificazione. Anche in questo caso diversi pannelli fotovoltaici sormonteranno l’impianto.
Tra gli obiettivi del progetto c’era anche quello della sensibilizzazione dei cittadini rendendoli più partecipi e consapevoli, per questo si è scelto di costruire la facciata dell’edificio in vetro, svelando i procedimenti di produzione energetica.
Per fare del luogo un punto di ritrovo e aggregazione inoltre, è stato previsto anche un bar, la cui costruzione è caratterizzata da pannelli fotovoltaici semitrasparenti a forma di foglie.
In totale sono otto gli Energy Systems Stirling a circondare il caffè, e insieme ogni anno generano 270 MWh di elettricità. A questi si aggiungono due turbine subacquee per lo sfruttamento delle correnti senza tuttavia influire sull’ecosistema marino.