Scenari per una ripida discesa dei costi dello storage
29 settembre 2014
Intervistato da PV Magazine, Hoffmann afferma che applicando per i costi delle batterie agli ioni di litio lo stesso metodo utilizzato per i moduli FV si riesce a dimostrare che la loro riduzione è di circa il 15-20% per ogni raddoppio della produzione. Ricordiamo che un modulo FV nel 2000 costava per watt tra 5 e 6 $, mentre nel 2014 è arrivato ai 0,5-0,6 $/W.
Nella relazione presentata recentemente ad Amsterdam nel corso di EU PVSEC, Hoffmann ritiene che le batterie al litio per i veicoli elettrici riusciranno a scendere sotto il prezzo strategico dei 100 $ per kWh di capacità allorché saranno installati nel mondo volumi per una capacità cumulativa di almeno 1 TWh(terawattora) (a lato il grafico della curva di apprendimento per le batterie al litio, a cura di W. Hoofmann).
Al momento le batterie per le auto elettriche rappresentano una capacità di accumulo totale di circa soli 7 GWh. Ma con una crescita annuale del 31%, quell’obiettivo potrà essere raggiunto già nel 2030. Per l’esperto questo sviluppo è abbastanza realistico alla luce del fatto che, ad esempio, la potenza fotovoltaica tra il 2000 e il 2010 è cresciuta in media del 41% ogni anno, con un raddoppio quindi in poco più di 2 anni.
Una batteria al litio per auto nel 2012 costava circa 520 $/kWh e almeno un terzo era da attribuire all’involucro (packaging), mentre il resto, cioè 340 $, era speso per le celle, spiega
l’analista. Entro il 2020 il costo del packaging però scenderà a 50 $, ed entro il 2030 calerà molto di più, almeno di un’altra metà (vedi grafico sotto, a cura di W. Hoffman).
Nella sua analisi Hoffmann considera un tipico uso della batteria intorno all’80% e un numero di cicli di carica e scarica pari 5mila: da qui stima che il costo dell’elettricità stoccata potrà scendere da 0,20 €/kWh (0,25 $) del 2012 a 0,05 €/kWh (0,06 $) nel 2030. Inoltre, con un costo dell’elettricità solare che intanto potrebbe arrivare 0,05-0,10 €/kWh, per una famiglia sarebbe molto più conveniente consumare il kWh generato con il proprio impianto solare, e
Addirittura questaquindi appordare ad un autoconsumo spinto, anziché acquistarlo dalla rete.
produzione di energia elettrica rinnovabile distribuita potrà averecosti inferiori a quella dei nuovi impianti nucleari e delle centrali a carbone con sequestro e stoccaggio della CO2 (CCS).
Questi dati ci dicono che lo ‘smottamento’ dell’attuale struttura energetica è in vista, se non già avviato, come avvertono molti studi apparsi negli ultimi mesi.
da qualenergia